LA VALUTAZIONE ANTROPOMETRICA

Peso, Altezza e Indice di massa corporea

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) definisce l'ANTROPOMETRIA come "il metodo più applicabile, economico e non invasivo per determinare le dimensioni, le proporzioni e la composizione del corpo umano. Inoltre, poiché le dimensioni corporee ad ogni età riflettono lo stato generale di salute e di benessere degli individui e delle popolazioni, l’antropometria può essere impiegata per stimare la funzionalità, lo stato di salute e la sopravvivenza”.

Per l’assenza d’invasività, la semplicità d’esecuzione, e la disponibilità di valori di riferimento, l’antropometria è una delle tecniche di riferimento per la valutazione dello stato nutrizionale.

Gli indicatori antropometrici dello stato nutrizionale sono essenzialmente peso, statura e indice di massa corporea.

Il peso è un indicatore grossolano della composizione corporea, esso infatti rappresenta la somma di tutte le sue componenti, quindi, ossa, muscoli, grasso e ovviamente dell'acqua presente nell'organismo. 

Pertanto, una modificazione del peso può dipendere dalla modificazione di una qualsiasi delle sue componenti, e non necessariamente da una riduzione della massa grassa. 

Usata insieme al peso, la statura consente di valutare le dimensioni corporee.

Infatti, la combinazione di peso ed altezza consente una prima valutazione obiettiva della malnutrizione per eccesso o difetto, grazie alla valutazione dell'Indice di massa corporea [BMI, body mass index = BW (kg) / BH (m)2], che è l’indice pondero-staturale più impiegato nella pratica clinica in ragione del suo valore prognostico nella malnutrizione per eccesso e per difetto.

L’Indice di Massa Corporea è un parametro molto semplice da valutare che consente di stimare sovrappeso, (IMC compreso fra 25 e 29), ed obesità (IMC uguale o superiore a 30). 

Anche se il calcolo del BMI è irrinunciabile dal punto di vista clinico, deve essere ben chiaro che esso non consente una valutazione sufficientemente accurata della composizione corporea, infatti non è un buon indicatore della composizione corporea a livello individuale perché il suo numeratore include sia la massa magra che quella grassa, e sia nel singolo soggetto che in casi limite, può sottostimare o sovrastimare il peso corporeo. 

 
 

In particolare, persone con statura inferiore a 150 cm o superiore a 200 cm, presentano valori di IMC rispettivamente più elevati o più bassi, pur non essendo in sovrappeso o sottopeso.

Senza considerare che nei culturisti o negli atleti o nelle persone particolarmente muscolose si riscontra spesso un indice di massa corporea sovrastimato; il peso, infatti, esprime la massa corporea e non la sua composizione e pertanto una persona particolarmente muscolosa peserà di più rispetto alla norma per via del peso dei muscoli e non perché sia grasso.

Come riportato nella tabella a lato, maggiore è l’IMC, maggiore sarà il rischio di contrarre malattie associate al peso. Già con un IMC tra 25 e 27, che corrisponde ad un leggero sovrappeso, è possibile sviluppare malattie associate al peso.

Con un IMC tra 27 e 30, (corrispondente al Sovrappeso), aumentano le probabilità di contrarre malattie associate al peso (diabete non insulino dipendente, difficoltà cardiovascolari, ictus cerebrale, ipertensione, ecc.), è quindi fortemente consigliato un regime alimentare adeguato, al fine di perdere peso in modo equilibrato e migliorare le proprie condizioni cardio-respiratorie. 

Un IMC tra 30 e 35 corrisponde ad Obesità di 1° grado, e ad alte probabilità di sviluppare malattie associate al peso, è quindi consigliabile intraprendere tempestivamente un percorso terapeutico associato a una dieta equilibrata e ad attività fisica regolare.

Un IMC tra 35 e 40 indica un'Obesità grave (2° grado), da questo livello è altamente probabile che una o più delle malattie associate al peso siano già insorte, è quindi necessario intraprendere tempestivamente un percorso terapeutico associato a una dieta equilibrata e ad attività fisica regolare, per cercare di ridurre il rischio di mortalità.

Le circonferenze corporee

La misura delle circonferenze corporee esprime la dimensione trasversale dei vari segmenti corporei. Questa misurazione è utilizzata come indice di crescita e dello stato nutrizionale, e nell’adulto è utile per valutare la distribuzione del tessuto adiposo.

Ormai è certa l'importanza scientifica della misura delle circonferenze e dei loro relativi rapporti, come indicazioni fondamentali per la valutazione dello stato ponderale e di salute del soggetto. 

Tecnicamente le circonferenze vengono misurate con un nastro metrico flessibile, e le principali sono: braccio, avambraccio, polso, vita, fianchi, coscia prossimale, coscia distale, polpaccio e caviglia. Le circonferenze corporee forniscono utili informazioni riguardo alla distribuzione della massa muscolare, della massa grassa a livello regionale e dell'intero corpo, consentendo la determinazione dei livelli e cambiamenti nelle quantità del tessuto adiposo e muscolare durante una terapia nutrizionale, una riabilitazione fisica o un programma di allenamento. 

Il peso consigliato

Ormai il concetto di peso ideale è da considerarsi superato. 

È meglio ragionare in termini di peso consigliato, o desiderabile, individuato utilizzando sia le determinazioni antropometriche che le valutazioni bioimpedenziometriche. 

Di fatto il peso consigliato è un range entro cui individuare il peso di benessere per ciascun individuo.